ROMA: DOV'è il gioco?


La Roma si qualifica per gli ottavi di Champions League con una prestazione sottotono contro i modesti bielorussi del Bate Borisov, giunti nella Capitale con una settimana d'anticipo per preparare al meglio una gara da dentro o fuori.

Ma la domanda che si pone il tifoso giallorosso é: dov'è finito il bel gioco della squadra di Garcia? Da un mese a questa parte non c'è. Sparito.

Eppure di qualità all'interno della rosa della Roma ce n'è da vendere, potrebbe dire giustamente anche uno scarso intenditore di pallone.

Ma a parte alcuni sprazzi di vivacità e di intensità non c'è altro che un lento e appannato possesso palla. Tutto qua. Le punizioni del bosniaco Pjanic hanno salvato la squadra più volte dall'inizio della stagione, compensando proprio all'incapacità di creare un'azione da gioco corale e soprattutto pulita.


I motivi sono molteplici e riguardano nel complesso ogni singolo giocatore: dall'apatico Dzeko, lontano parente di quel gran giocatore visto a Manchester negli ultimi anni, a Iturbe, che da un anno a questa parte sembra si sia scordato persino i fondamentali del calcio, per non parlare di De Rossi, irriconoscibile ormai da tempo.


Se poi ci aggiungiamo l'incerto e pasticcione Rudiger allora completiamo il puzzle e sappiamo rispondere alle varie domande che il popolo romanista si sta facendo.
É chiaro che se la Roma dovesse fornire una prestazione come quella contro il Bate anche negli ottavi di finale, che si peschi il Wolfsburg piuttosto che il Real Madrid, le possibilità di passare il turno saranno davvero poche. Ed é proprio questo il punto: la prestazione.


I fischi dell'Olimpico (o meglio, quei pochi tifosi presenti allo stadio) sono giustificati se si guarda alla forma e non alla sostanza (il passaggio del turno), ma sono una sorta di avvertimento alla squadra, cioè che la pazienza é ai minimi termini.


E chi ha giocato a Roma lo sa, nel bene o nel male, che la tifoseria giallorossa é molto istintiva e poco disposta a comprendere le difficoltà della squadra.

di Riccardo Ponsetto


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