BERNARDESCHI: TALENTO VIOLA

Il talento è un dono, una dote ricevuta per gentile concessione del dio del pallone. C’è chi ne nasce baciato, e chi no. Laddove, però, non arriva il talento, possono arrivare tante altre qualità: la determinazione, il sacrificio, la grinta, il lavoro. Chi, poi, riesce a combinare le due facce della stessa medaglia, crea un mix devastante che può lanciarlo nell’olimpo del sport più seguito al mondo. E’ il caso di Federico Bernardeschi

Bernardeschi nasce a Carrara, in Toscana, il 16 Febbraio 1994. Inizia a tirare i primi calci al pallone nell’Atletico Carrara, all’età di 6 anni. Un anno più tardi, il Ponzano (scuola calcio dell’Empoli) si assicura il piccolo Federico. Il club toscano è da sempre stato una fucina di talenti, ma questa volta si vede soffiare quello che potrebbe essere il suo gioiello più prezioso da un'altra Toscana: la Fiorentina. A volerlo in viola è proprio quel Pantaleo Corvino che sul suo fiuto per l’affare ha costruito una carriera che l'ha portato ad essere uno dei dirigenti italiani più apprezzati e conosciuti. Il ds salentino ha una predilezione per i giovani ed il settore giovanile ed intravvede in quel ragazzino di 9 anni doti fuori dal comune, da vero predestinato.


Con i viola Bernardeschi compie tutta la trafila nelle giovanili, partendo dai Pulcini, passando poi negli Allievi Nazionali fino ad approdare in Primavera dove vince una Supercoppa Italiana e si consacra come leader della squadra chiudendo la sua ultima stagione con un bottino incredibile di 17 reti in 22 partite. Nel corso delle giovanili con i viola, le sue qualità vengono notate anche oltremanica, dove un certo sir Alex Ferguson (un altro che con i giovani ci ha sempre visto benissimo) lo vuole al Manchester United, ma Bernardeschi e la sua famiglia decidono che è giusto continuare il percorso di crescita a due passi da casa. Nel 2013-2014, viene ceduto in prestito con diritto di riscatto della metà al Crotone, piazza dove il talento cristallino di Bernardeschi esploderà e verrà a conoscenza della nazione intera. Infatti, nella serie cadetta, Federico collezionerà 7 reti e 4 assist in 21 presenze. 

All’inizio della scorsa stagione, Federico torna con molte aspettative alla Fiorentina, ma si è trovato chiuso dai numerosi attaccanti in rosa, e l’allora Vincenzo Montella decide di farlo giocare con una certa continuità solamente in Europa League. Purtroppo, il 3 novembre del 2014, in allenamento, il giovane talento viola si è fratturato il malleolo della caviglia. Tornerà in campo solo sei mesi dopo, il 10 maggio del 2015, collezionando varie presenze e segnando il suo primo gol in Serie A nell’ultima giornata, durante Fiorentina-Chievo (finita 3-0). In estate è stato poi convocato nella Nazionale Under 21 per gli Europei, ma ha giocato solo mezz’ora nella partita contro il Portogallo.

Passando a discorsi tecnico-tattici, Bernardeschi nasce attaccante destro, ma può ricoprire qualsiasi ruolo nella fase offensiva e, all’occorrenza, può addirittura giocare da trequartista o da mezzapunta. Mancino naturale, partendo dalla fascia opposta può creare i maggiori pericoli, sfruttando le proprie doti balistiche dalla distanza e non solo. E’ molto abile sui calci piazzati, che siano corner, rigori o punizioni. Federico oltretutto, gode di rapidità, tecnica individuale notevole e una certa destrezza nel dribbling che gli permettono di crearsi molto facilmente gli spazi per sfoderare il tiro o servire i compagni.

di Patrik Nieddu

ECCO QUI qualche goal di bernardeschi


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