NIANG, CHE SALTO DI QUALITA'

Mamadou Niang é uno di quei giocatori che rendono la vita difficile agli allenatori di calcio. Qualità da vendere, fisico imponente, potenza e atletismo non sempre hanno tenuto il passo della sua testardaggine e del suo narcisismo, ma che lo rendono comunque da qualche anno ormai uno dei più interessanti talenti d'Europa… 

Dopo il prestito secco al Genoa ha fatto rientro qualche settimana fa a Milanello per aggregarsi alla squadra di Mihajlovic, intento a visionarlo con accuratezza per capire se il giovane francese possa rendersi utile già da questa stagione con la maglia del Milan, dopo un solo anno di apprendistato. La sensazione é che la buonissima seconda parte di stagione in Liguria e i primi allenamenti sotto gli occhi del serbo bastino per farlo restare. É logico che sulla carta gli innesti del brasiliano Luiz Adriano e del colombiano Carlos Bacca (senza contare il probabile/possibile ritorno di Ibrahimovic negli ultimi scampoli di mercato) partano con un grosso vantaggio nelle preferenze del mister, ma le potenzialità del 21enne francese sono indiscutibili e sono sicuro che l'esperienza a Genova gli abbia fatto più che bene. Se consideriamo che durante la sua permanenza in rossonero era riuscito a racimolare poche presenze nelle gestioni Allegri-Seedorf senza peraltro giocare mai nello stesso ruolo (esterno alto trequartista, seconda o prima punta), Gasperini al Genoa invece ha da subito capito che il ruolo di Mamadou sarebbe dovuto essere al centro dell'attacco, possibilmente in un offensivo 4,3,3, che gli permettesse di manovrare da solo lá nell'area di rigore avversaria con ai suoi fianchi due ali molto alte che crossassero dal fondo o provassero delle incursioni offensive, favorite dai movimenti smarcanti del francese. E se il Gasp avesse inconsapevolmente fatto un regalo con i fiocchi all'ex rivale cittadino Mihajlovic?

di Riccardo Ponsetto


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