MARIO GOTZE: WIR SIND WELTMEISTER!

Centododicesimo minuto, secondo tempo supplementare, lo spettro dei rigori che si avvicina, siamo al Maracanà. Palla sulla linea di centrocampo nei piedi di Tony Kroos, passaggio ad Andrè Schurrle, scatto poderoso con palla al piede sulla fascia e passaggio filtrante in area. Un compagno si infila in area, porta il numero 19 sulle spalle. Per un momento il tempo si ferma, il cuore batte a mille, le pupille si dilatano e il respiro si fa pesante, le voci e le urla dello stadio passano in secondo piano, in quel momento ci sono solo lui e la palla… stop di petto, tiro al volo e palla in fondo alla rete.  Germania campione del mondo grazie al numero 19, Mario Gotze

Mario Gotze nasce il 3 Giugno 1992 a Memingen, nel sud della Germania. Inizia con il calcio a 6 anni nella squadra del Ronsberg, per poi trasferirsi l'anno seguente a Dortmund, per seguire il lavoro del padre Jurgen, stimato professore universitario, passando nella giovanili dell'Eintracht Hombrucher. Dortmund non piace al giovane ragazzo, è una città fredda e industriale, ma è anche la città in cui si trova uno dei migliori settori giovanili della Germania. Infatti nel 2001 i talent-scout del club giallonero faranno loro il promettente giovane, di cui cureranno nei minimi dettagli il suo talento da predestinato. Insieme a lui c'è anche suo fratello Fabian, classe '90. Con la nuova maglia Mario è da subito protagonista segnando tantissimi gol nella BvB Academy pur non essendo una punta, e contribuendo nel 2009 alla vittoria del Campionato Juniores under-18, e disputando la finale (persa col Mainz) del torneo under-19, pur avendo solo 16 anni. Alla stagione successiva il tecnico della prima squadra, Jurgen Klopp, decide di aggregarlo alla sua rosa, e il 21 novembre 2009 lo butta nella mischia in sostituzione di Blaszczykowski nello 0-0 casalingo contro il Mainz, facendo diventare Mario Gotze il più giovane debuttante in Bundesliga a 17 anni e 4 mesi. Non uscirà più dall'undici iniziale, rappresentando per quattro lunghe stagioni l’idea di calcio del mago Klopp. Con il suo migliore amico, un certo Marco Reus a fargli da spalla lì sulla sinistra, realizzerà molti goal ed una quantità impressionante di assist, diventando elemento chiave nel trionfo in Bundesliga del Dortmund nel 2010/11 e nel 2011/12, stagione in cui i Gialloneri sollevano anche la Coppa di Germania. Quattro stagioni fantastiche, che si concluderanno con una grande prestazione nell’impresa col Real Madrid davanti al muro giallo, e con la finale saltata a causa di un infortunio rimediato nella partita di andata col Real, poi persa contro il Bayern Monaco…

La stagione successiva infatti, il Dortmund cede il giocatore all'FC Bayern München, che decide di pagare la l’intera clausola rescissoria per una cifra riportata di 37 milioni di euro, riportando il talento di Memingen nuovamente in Baviera. All’Allianz Arena, Mario vince quello che restava da vincere da club, nella bacheca manca solo il trofeo più importante, la Champions League sfumata al fotofinish contro la sua attuale squadra. Il resto nel club è storia recente.

Tecnicamente parlando, Gotze è dotato di un eccellente tecnica di base e ottimo dribbling che gli consentono di saltare spesso l'uomo avendo poi la possibilità o di fornire assist per i compagni, oppure concludere grazie ad una buona facilità di tiro (è ambidestro). Il talento di Mario si esprime al meglio se impiegato come trequartista dietro le punte, ma può essere utilizzato anche come 2° punta o regista di centrocampo. Gotze non fa del suo punto di forza corsa e grinta, ma tecnica sopraffina e classe, e per queste qualità viene spesso paragonato Lothar Matthaus. Ma forse per questo ragazzo i paragoni sono superflui, nonostante la giovane età e ancora grossi margini di crescita, Gotze ha già scritto una pagina di storia del calcio tedesco e di un intera nazione.

di Patrik Nieddu

ECCO QUI il repertorio di MARIO GOTZE


Scrivi commento

Commenti: 0