IL POTERE DEI SOLDI

"I need dollar" cantava Aloe Blacc qualche anno fa...un ritornello più che mai consono nel mondo del pallone perché é diventato normale associare la parola "calcio" alla parola "business". 

É una sorta di binomio vincente che caratterizza lo sport in generale dall'inizio del nuovo millennio, soprattutto. I tifosi di lungo corso alla parola "vincente" sussulterebbero, ma la realtà é proprio questa: la genuinità di un tempo si é assopita per essere inghiottita dalla ricchezza degli sponsor, dall'aumento spropositato degli ingaggi dei calciatori, dall'attenzione mediatica (televisione, web) all'esplosione del marketing che non ha ancora raggiunto il picco massimo, soprattutto in regioni abnormi ancora da conquistare come la Cina o il Giappone, per esempio.


Prendo la palla al balzo e faccio l'esempio più eclatante in questo senso: le tournée estive dei club. Questa é stata sicuramente una vera e propria genialata perché permette di unire l'utile al dilettevole: assegni da favola alle squadre ospitate per un breve ritiro, piuttosto che un torneo o semplicemente un'amichevole di lusso (ecco, lusso é il termine giusto) e contemporaneamente la possibilità di aumentare la popolarità del club all'estero, che coincide con l'incremento della vendita delle magliette dei giocatori, ecc. Insomma, meglio di così...


In Italia abbiamo l'esempio dell'Inter, partita oggi alla volta di Shangai, in Cina, della Roma, che sta partecipando all'International Champions Cup in Australia, per non parlare di altri top club europei che gireranno il mondo in cerca di denaro sonante. Al fascino dei soldi nessuno resiste...anche a costo di patire un po' di jetlag.

di Riccardo Ponsetto


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