COMAN: IL KING

Coman

Tecnica, velocità, fantasia, potenza di tiro, capacità atletica: queste sono alcune caratteristiche principali del giocatore che andremo ad analizzare. Un vero Enfant Prodige del calcio transalpino. Stiamo parlando di Kingsley Coman.

Coman

Nato a Parigi da genitori Guineani il 13 Giugno 1996, Coman inizia la sua carriera calcistica nel 2002, con il Moissy-Cramayel, piccolo club dell’Île de France dove hanno cominciato a giocare tra gli altri anche Barrada e Kondogbia. All’età di 9 anni entra nel centro di formazione del PSG grazie alla spinta di suo padre, fervido tifoso dei parigini. È ritenuto un talento eccezionale fin dall’inizio. Viene notato per la prima volta a livello internazionale già nella squadra U13, al torneo di Arousa (in Spagna) del 2007, e poi incantando tutti gli osservatori internazionali anche nella squadra U15 al fianco di Moussa Dembelé (oggi giocatore professionista del Tottenham Hotspur), in una coppia straordinariamente letale. Nel Settembre 2011, dopo il passaggio agli U17, riceve la prima convocazione nella nazionale francese U16 diventando ben presto un elemento chiave del gruppo. 

Il suo 2012 è ancor più eccezionale e gli vale l’assegnazione del Titi d’Or (riconoscimento attribuito ogni anno all’elemento del centro di formazione del PSG che maggiormente si è distinto): inizia con il trionfo da protagonista nell’Al Kass Cup, nota competizione internazionale U18 per club, prosegue con il premio di miglior giocatore al torneo di Montaigu, disputato con la nazionale ad Aprile, ed in autunno trascina la Francia U17 alla qualificazione alla Fase Elite, segnando tra l’altro un gol decisivo alla Bosnia. Inizia la stagione 2012-13 nuovamente con gli U17 ma ben presto, anche se abbia da poco compiuto sedici anni, viene aggregato agli U19, con i quali ha l’opportunità di partecipare alla NextGen Series e di dare un altro saggio delle sue doti in una vetrina prestigiosa: la competizione per il PSG si chiuderà agli ottavi di finale contro il Tottenham, con Coman che sarà il più giovane dei ventidue in campo ed in assoluto uno dei migliori, ma sbaglierà il suo rigore nella lotteria finale dal dischetto che deciderà la sfida. Ma Kingsley non ha ancora finito di bruciare le tappe: chiamato dal tecnico Ancelotti ad allenarsi con la prima squadra già in qualche occasione sul finire del 2012, viene inserito nella nuova lista della Champions League presentata a fine Gennaio, e convocato per la prima volta dal tecnico italiano in occasione della trasferta di campionato di Sochaux del 17 febbraio, facendo a sorpresa il suo ingresso in campo all’87’, subentrando al posto di Verratti, sfiorando il gol al primo pallone toccato. Entra così nella storia del PSG diventando, a 16 anni, 8 mesi e 4 giorni, il più giovane calciatore a vestire la maglia del club della capitale, scavalcando Domi (16 anni, 8 mesi e 22 giorni) e Anelka (16 anni, 10 mesi e 24 giorni).

Coman

Il 2013 è dunque iniziato per lui alla stessa velocità vertiginosa degli anni precedenti, e sulla carta il “King”, così come è soprannominato, ha tutte le doti che servono per continuare la sua rapida ascesa: dotato di qualità tecniche nettamente sopra la media, di un eccellente controllo di palla sia da fermo che in velocità, di un dribbling fulminante, di rapidità, forza di gambe e di una straordinaria esplosività che gli consente di avere una grande capacità di accelerazione nei primi metri, senza dimenticare in aggiunta a una certa creatività e visione di gioco. Coman appare davvero completo e a tratti sfoggia colpi ed intuizioni da potenziale top-player a livello internazionale. Destro, ma abile anche con il sinistro, sulla trequarti è in grado quindi, di esprimersi indifferentemente sia partendo da una delle due fasce. Pur non essendo tendenzialmente un giocatore egoista, a volte si fida troppo delle sue qualità tecniche e si intestardisce nel cercare la soluzione difficile, ma è quando invece riesce a semplificare al massimo il suo gioco che diventa davvero destabilizzante, con la capacità di usare entrambi i piedi che lo rendono imprevedibile e preziosissimo per accelerare la manovra e saltare le linee avversarie. 

Caratteristiche tecnico-tattiche che non sono fuggite ai radar dei dirigenti Juventini. Visto che al PSG trova poco spazio, sceglie di non firmare con il club parigino il suo primo contratto da professionista, permettendo ai dirigenti juventini di fiondarsi su di lui strappandolo alla gestione tecnica del PSG a parametro 0, facendogli firmare un contratto quinquennale. Alla Juve Coman continua a mostrare spunti da fuoriclasse, giocando la prima campionato e collezionando qualche presenza tra campionato e Coppa Italia. Kingsley ha ancora molto da dimostrare, e chissà che tra qualche stagione la Juve non avrà la conferma di avere nell’organico un nuovo “King”!

Di Patrik Nieddu

ECCO QUI IL REPERTORIO DEL "KING"


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