DYBALA: LA JOYA

A volte pensiamo che certe fortune non possono partire dal nulla, che nella vita c'è un percorso segnato e che difficilmente i sogni possano realizzarsi se si è "sconosciuti" in partenza, ma così non è…

Paulo Dybala nasce il 15 Novembre del 1993 a Laguna Larga, piccola cittadina di settemila abitanti, dove comincia a tirare i primi calci al pallone a “la Canchita del Seba”, il campetto a due passi dalla ferrovia. Inizia la sua carriera calcistica con la maglia dell'Instituto de Cordoba senza alcuna pretesa di sorta, ma con la semplicità di un giovane ragazzo appassionato di calcio e, nonostante il suo talento lo possa sin dall'inizio portare a giocare per i grandi club argentini, Paulo segue il consiglio del padre che teme che possa diventare una semplice "cometa" nel panorama calcistico, rifiutando così le offerte che lo porterebbero a giocare troppo distante dalla sua casa, seppur magari con un possibile esordio imminente in Primera Division. Le cose sembrano andare bene, ma purtroppo Paulo subisce un grave lutto dovuto alla morte del padre che lo porterà necessariamente a doversi distaccare per un breve periodo di tempo dalla sua passione. Viene affidato al club, che gli mette a disposizione una stanza nella struttura di proprietà che presto diventerà la sua nuova casa, guadagnandosi l’appellativo de “el pibe de la pension”. Ma Paulo non si perderà d'animo e ben presto insieme a lui, la sua squadra riuscirà rapidamente a raggiungere la cima della classifica della Segunda Division. Gioca una stagione clamorosa: 38 partite, 17 gol e record di un certo Mario Kempes polverizzato. Sarà il primo a giocare 38 gare consecutive, nonché il primo a mettere a segno due triplette andando in gol per sei partite consecutive. Le sue abilità lo porteranno presto a diventare ghiotta preda del calciomercato. Seguirà un breve periodo di turbolenza con la sua squadra dovuto al fatto che sarà travolto da offerte di acquisto, e il manager dell'Instituto de Cordoba cercherà di vendere al più presto questo giovane campione, peggiorando così le prestazioni sportive dell'atleta.

Le maggiori squadre calcistiche europee se lo contendono, ma alla fine riesce ad accaparrarselo il Palermo: la cifra sborsata è decisamente alta, ben 12 milioni di euro, cifra record per la società isolana. Cifre così alte non passano inosservate facilmente, ed effettivamente in Argentina si solleva un polverone, anche politico, che coinvolgerà i vertici del governo in merito alla trattativa. Dopo qualche problema burocratico per ottenere il transfer dall'Instituto, fa il suo esordio con i siciliani il 2 settembre 2012, entrando al posto di Miccoli nel match perso 3-0 contro la Lazio e indossando la maglia numero 9. Trova i primi goal in Serie A nel 2-0 contro la Sampdoria, dove firma la doppietta decisiva. Il nuovo soprannome che gli viene affidato è “La Joya”, "il gioiello" in spagnolo, dovuto al suo stile di gioco creativo e alla sua abilità tecnica, tale che ha reso possibile paragonare Paulo al compatriota Sergio Aguero. Chiude il torneo con una terza rete (contro la Lazio), l'unica realizzata con il piede destro in tre stagioni, e 27 presenze totali. Dybala e il Palermo retrocedono in Serie B, ma risalgono nella massima categoria dopo un solo anno, vincendo il campionato. Gennaro Gattuso, nella sua breve parentesi a Palermo, arriverà a definirlo un giocatore più avanti rispetto agli altri, dallo stile “alieno”. Tra i cadetti il ragazzo continua il suo processo di maturazione calcistica: 28 presenze e 5 reti (tutte nella seconda parte) che gli valgono il ruolo di uomo-chiave, insieme a Franco Vazquez, intorno a cui Beppe Iachini costruisce il suo Palermo, una squadra che gioca in modo pratico e a tratti divertente.

La stagione successiva, “La Joya” si impone come uno dei talenti migliori della Serie A 2014-15, diventando subito oggetto del desiderio dei grandi club italiani e stranieri. A suon di goal e assist (13 e 10) trascina i rosanero verso una comoda posizione in centroclassifica. Tra le reti più belle spiccano senza dubbio quella realizzata al Milan, e le magie con Cesena, Genoa e Torino. Il 4 giugno 2015, la Juventus acquista Dybala per 32 milioni di euro, con un contratto quinquennale. ‘U picciriddu’, soprannome attribuitogli in maniera affettuosa da uno dei magazzinieri per via della faccia da bambino, è finalmente cresciuto ed è pronto ad un grande palcoscenico.

Oltre ad essere un giocatore tremendamente rapido, creativo ed abile sia in difesa che in attacco, Paulo ha doppia cittadinanza, e pertanto gli è possibile giocare sia nella nazionale italiana che in quella polacca, ma ha già avuto modo di esprimere come il suo desiderio sia di giocare soltanto per la nazionale argentina, coronando così  il sogno del padre di avere almeno un figlio calciatore, e mantenendo le radici con il suo paese di origine, Laguna Larga, con la cui umiltà è sorto un grande giovane campione. Insomma la storia di Dybala è sicuramente affascinante, una storia di promesse mantenute con se stessi, una storia di abilità e capacità, l'esempio vivente di come, poco a poco, si può crescere per arrivare a realizzare i propri sogni semplicemente utilizzando passione e forza di volontà. 


di Lorenzo Davico

ECCO QUI UN VIDEO CHE MOSTRA IL REPERTORIO DE "LA JOYA"


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